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La mia interpellanza urgente al Ministero della Salute sui gravissimi fatti degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria

Stamattina ho discusso l’interpellanza urgente sugli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria. La risposta del Governo la trovate sul sito della Camera qui invece c’è il video della mia replica. E’ stato per me un intervento doloroso che non avrei mai voluto fare. Spero solo di essere riuscita almeno a far arrivare il sentimento di ingiustizia forte che ci attraversa tutti.

Questo il testo dell’interpellanza urgente

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01356

presentato da

COSTANTINO Celeste

testo di

Martedì 26 aprile 2016, seduta n. 613
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della salute, per sapere – premesso che:

con delibera del Consiglio dei ministri del 12 marzo 2015 è stato nominato il Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi sanitari della regione Calabria;
indagini del nucleo di polizia tributaria del comando provinciale della guardia di finanza, nei reparti di ostetricia e ginecologia, di neonatologia e di anestesia degli «Ospedali riuniti» di Reggio Calabria, hanno fatto emergere un quadro inquietante di copertura di errori commessi in interventi su gestanti, pazienti e neonati, per evitare di essere perseguiti penalmente. È stato accertato finora il decesso di due neonati, in due casi distinti, lesioni irreversibili su un neonato attualmente dichiarato invalido al 100 per cento, traumi e crisi epilettiche e miocloniche di una partoriente, il procurato aborto senza consenso dei futuri genitori ordinato da un primario nei confronti della sorella, eseguito con la complicità del primario facente funzioni. Sono numerosi i professionisti interessati dall’interdizione dall’esercizio della professione medica per un anno, coinvolti ginecologi, neonatologi, ostetriche, anestesisti e i sopracitati primari. Si tratta di un enorme sistema che coinvolge l’intero reparto sanitario degli Ospedali riuniti attuato attraverso l’occultamento di numerose cartelle cliniche, e la loro manomissione per evitare di incorrere in procedimenti giudiziari in seguito a palesi errori commessi;
dall’inchiesta emerge testualmente «l’esistenza di una serie di gravi negligenze professionali e di assoluta freddezza e indifferenza verso il bene della vita che di contro dovrebbero essere sempre abiurate dalla nobile e primaria funzione medica chiamata a salvare gli altri e non se stessi»;
il sistema sanitario calabrese è al collasso e la diffusa presenza di corruzione e incompetenza, nonostante la presenza di un commissario ad acta nominato direttamente dal Presidente del Consiglio, mette a repentaglio la salute non solo delle gestanti e dei neonati della città di Reggio Calabria, violando come nell’accertato caso dell’aborto indotto le scelte riproduttive delle donne, ma anche di coloro che abitano in quel bacino territoriale e che si rivolgono a una grande struttura come quella degli Ospedali riuniti a causa dell’assenza di servizi sanitari nelle proprie località di appartenenza –:
quale sia il bilancio della gestione commissariale e come intendano ripristinare le condizioni di legalità e di efficienza dei servizi sanitari degli Ospedali riuniti di Reggio Calabria;
se non ritenga necessario assumere iniziative per rafforzare l’impianto sanzionatorio per i casi di violenza sulle partorienti e per i casi di violazione dei dritti dei neonati;
se non ritenga necessario valutare di adottare iniziative per l’introduzione di una specifica fattispecie di reato volta a punire la «violenza ostetrica».
(2-01356) «Costantino, Zaccagnini, Nicchi, Ricciatti, Pannarale, Gregori, Pellegrino, Duranti, Scotto, Airaudo, Franco Bordo, D’Attorre, Daniele Farina, Fava, Ferrara, Folino, Fratoianni, Carlo Galli, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Marcon, Martelli, Melilla, Palazzotto, Paglia, Piras, Placido, Quaranta, Sannicandro, Zaratti».

http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=2/01356&ramo=CAMERA&leg=17

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Il quadro inquietante degli Ospedali riuniti di Reggio Calabria. Lorenzin intervenga.

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Dalle indagini su quanto accaduto a Reggio Calabria emerge un quadro inquietante. Si tratta di un enorme sistema che coinvolge l’intero reparto sanitario degli Ospedali riuniti di Reggio Calabria attuato attraverso l’occultamento di numerose cartelle cliniche, e la loro manomissione per evitare di incorrere in sanzioni giudiziarie in seguito a palesi errori commessi. Una cosa gravissima sulla quale il ministro della Salute Lorenzin deve intervenire immediatamente. Presenterò un’interpellanza alla Ministra della Salute e alla Presidenza del Consiglio dei ministri, che ha nominato con Delibera del Consiglio dei Ministri del 12 marzo 2015 il Commissario ad ACTA alla Sanità della Regione Calabria, per chiedere come intendano ripristinare le condizioni di legalità e di servizi sanitari degli Ospedali riuniti di Reggio Calabria.
Il sistema sanitario calabrese è al collasso e la diffusa presenza di corruzione e incompetenza, nonostante la presenza di un commissario ad ACTA nominato dalla Presidenza del Consiglio, mette a repentaglio la salute non solo delle gestanti e dei neonati della città di Reggio Calabria, ma anche coloro che abitano in quel bacino territoriale e che si rivolgono a una grande struttura come quella degli Ospedali riuniti a causa dell’assenza di servizi sanitari nelle proprie località di appartenenza. Ma soprattutto violando, come nell’accertato caso dell’aborto indotto, le scelte riproduttive delle donne. Occorre ripristinare al più presto le condizioni di legalità dei servizi sanitari degli Ospedali riuniti di Reggio Calabria anche per rassicurare la popolazione di quel territorio.
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L’interpellanza alla Presidenza del Consiglio e al Ministero dell’Ambiente su quanto sta accadendo in Calabria a causa del maltempo

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:

   a partire dal 31 ottobre 2015, una forte ondata di maltempo ha colpito la regione Calabria, in particolare nelle sue zone montane e nell’area ionica della provincia di Reggio Calabria e nell’acquedotto della città capoluogo;
si considera che in due giorni si sia riversata una quantità di pioggia che mediamente in quel territorio si riversa in quasi un anno (600 millilitri d’acqua);
sono stati spazzati interi tratti della linea ferroviaria che va da Roccella Jonica a Monasterace (esondato il torrente Ferruzzano che ha interrotto non solo la linea ferroviaria, ma anche la circolazione sulla strada statale 106, isolando di fatto interi paesi);
è morto un uomo, Salvatore Comandé, di 43 anni, travolto dalla piena di un torrente mentre si trovava nella sua auto a Taurianova, in provincia di Reggio Calabria;
Anas ha fatto sapere che, a causa di alcune frane prodotte dalle forti precipitazioni, è stato necessario chiudere momentaneamente al traffico quattro diversi tratti della strada statale 106 Jonica: in entrambe le direzioni, dal chilometro 50 al chilometro 65 è chiuso il tratto compreso tra Palizzi Marina e Brancaleone Marina, il secondo tratto interessato va dal chilometro 65,8 al 67,20 in località Marinella di Ferruzzano, poi dal chilometro 83 al 92 tra Bovalino e Ardore. Il quarto tratto chiuso è compreso fra chilometro 121 e il chilometro 122 tra Marina di Caulonia e Riace Marina;
nella città di Reggio Calabria i vigili del fuoco hanno effettuato 200 interventi di soccorso, sono intervenuti anche per la messa in sicurezza di alcune case a Vibo Valentia. Centocinquanta in totale gli interventi effettuati nella provincia, 110 quelli nel territorio di Catanzaro. Il torrente Catona è esondato nel comune di Laganadi, nel comune di Reggio Calabria, provocando forti danni. Cinque famiglie che abitavano a poca distanza dal luogo dell’esondazione sono state evacuate;
ancora una volta, in presenza di forti e insistenti piogge, il nostro Paese si trova a dover fare i conti con frane, cedimenti di infrastrutture, argini che non riescono più a trattenere l’impatto con le acque;
le forti piogge hanno devastato ampi tratti del litorale e impedito il regolare deflusso delle piene dei fiumi, causando ingenti danni alle infrastrutture pubbliche e private e alle attività produttive localizzate sulla costa;
in una regione in cui il rischio idrogeologico riguarda praticamente il suo intero territorio, già profondamente penalizzato da una forte carenza di infrastrutture e investimenti, emerge con ancora più forza la necessità di spostare l’asse degli interventi di messa in sicurezza dei territori da una logica emergenziale ad una logica di lungo periodo –:
se non si ritenga di deliberare quanto prima lo stato di emergenza per le province calabresi e per i territori colpiti dalla forte ondata di maltempo iniziata il 31 ottobre 2015, stanziando le prime risorse volte al ristoro dei danni subiti dai privati e dalle attività produttive, per la messa in sicurezza delle aree colpite, e più in generale per il contrasto al dissesto idrogeologico dell’intero territorio nazionale, anche attraverso la previsione per le aree colpite di cui in premessa, dell’esclusione dal patto di stabilità interno delle risorse necessarie per gli interventi post-calamità provenienti dallo Stato, nonché delle spese sostenute dagli enti locali a valere su risorse proprie o provenienti da donazioni di terzi.
(2-01145) «Costantino, Zaratti, Pellegrino, Scotto, Ricciatti, Duranti».

Oggi, giovedì 10 luglio, alle ore 14.30 presso la Sala Stampa di Montecitorio si svolgerà la conferenza stampa delle associazioni delle donne, delle rappresentanti dei centri antiviolenza e delle reti di donne contro la violenza con le parlamentari di Sel sul reparto dei fondi per il finanziamento ai centri antiviolenza in occasione della Conferenza Stato Regioni che dovrà decidere sul tema.

Il nuovo piano di finanziamento del Governo per il 2013 e il 2014 previsto dalla legge 119 – quella contro il femminicidio, sta scatenando le proteste degli operatori di tutta Italia. Se confermato il piano, rischia di andare contro la Convenzione di Istanbul che chiede un maggiore impegno finanziario delle istituzioni contro la violenza di genere.

Intervengono alla conferenza stampa Titti Carrano, Presidente D.i.Re Donne in rete contro la violenza (che raccoglie 63 centri in tutta Italia ), Anna Pram Vicepresidente D.i.Re Donne in rete contro la violenza, partecipano le deputate di Sel Celeste Costantino, Annalisa Pannarale, Marisa Nicchi e Donatella Duranti.