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Italicum, Renzi vuole la costruzione di una corte più che di un Parlamento

Viviamo in tempi volubili, in un’epoca veloce e facilmente influenzabile dai cambiamenti che avvengono, siano essi veri o presunti. Quello che fino a ieri sembrava indispensabile per il senso comune oggi non lo è più. Come la discussione intorno al Porcellum, la legge elettorale per la quale sono stata spesso indicata in questi due anni come “nominata” e non come eletta in Parlamento.

Dopo le ultime elezioni sui giornali non mancava articolo che si scagliasse contro questa ignobile legge. Quando chiedevo ai cittadini quali fossero le priorità per il Governo in carica, in alcuni casi in maniera anche surreale e grottesca, non mi rispondevano la “scuola” o “l’assistenza sanitaria” ma il “lavoro” e la “legge elettorale”. Intanto un pezzo di politica e di opinione pubblica ci spiegava che era uno scandalo non poter eleggere i propri rappresentanti. Di lì a poco la sentenza della Corte Costituzionale reputava illegittimo il premio di maggioranza dato alla coalizione vincente. Accade così che anch’io, da sempre restia alle preferenze, perché provengo da una regione che ha conosciuto prima di altre il voto di scambio elettorale politico-elettorale, in controtendenza al mio stesso partito, presi atto di una volontà popolare forte quasi ossessiva nei confronti di questo tema.

Mi sono messa a disposizione di un processo di cambiamento. Ma proprio quando questo processo così atteso è iniziato ho scoperto che era già passato: con l’arrivo di Matteo Renzi, premier non eletto ma nominato, le parole d’ordine sono diventate altre. La legge elettorale si è trasformata in provvedimento per la pancia della politica. Da fare a tutti i costi, anche misconoscendo i temi che la propaganda renziana proponeva.

Questa legge elettorale oggi non è più lo strumento che – insieme alla revisione della Costituzione – serve a migliorare la qualità della democrazia del nostro Paese. Nella migliore delle interpretazioni rappresenta il falso mito della governabilità; nella peggiore una prova muscolare degna dei paesi occidentali culturalmente più arretrati.

Propone un modello semplicemente provinciale (quella del “sindaco d’Italia”) con un doppio turno nazionale che non consente apparentamenti o coalizioni. Accentra i poteri nel leader di un solo partito e, parallelamente, frammenta il sistema politico, determinando una modifica profonda nel sistema istituzionale italiano e sancendo un presidenzialismo di fatto però senza i contro poteri che solitamente sono previsti ad esempio in Francia o negli Stati Uniti.

Con l’Italicum rischiamo di avere una Camera largamente asservita al Premier grazie ai capilista bloccati e a liste predisposte senza obbligo di meccanismi di selezione partecipata previsti per legge. Praticamente si sancisce quello che si sta già verificando: la costruzione di una corte più che di un Parlamento.

In questo modo la sentenza e le motivazioni della Corte costituzionale sul Porcellum sono andate a farsi benedire. Il confronto democratico si è trasformato in “logorante discussione” e l’opposizione e le minoranze sono diventate zavorra da eliminare, da silenziare. Nel Pd i parlamentari dissidenti sono stati sostituiti mentre per le opposizioni si è sancito l’innocuo attraverso la soglia del 3%.

Renzi sta tarando una legge elettorale a sua immagine e somiglianza, senza pensare al futuro, senza pensare a nessuna conseguenza delle sue azioni. Anche l’eventuale ricorso alla fiducia sull’Italicum rientra in questa ubriacatura. Solo che i postumi di questa sbronza li pagheranno tutte le cittadine e i cittadini.

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“Sdisonorate. Le donne e le mafie”, il nuovo dossier collettivo dell’associazione daSud

#‎Sdisonorate – Le donne e le mafie” è il nuovo lavoro collettivo curato dall’Associazione daSud che racconta le storie inedite sia delle «donne contro» che di quelle che si sono fatte strada nei clan, dentro strutture maschili difficili da scalare.

Su Radio 27esimaora del Corriere della Sera potete ascoltare la mia intervista e leggere, insieme ad alcuni racconti, un’anticipazione della prefazione al dossier. #‎daSud

> L’articolo + intervista su La27Ora

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Human factor. Per riaprire un dibattito nella sinistra di questo Paese

invitoDal 23 al 25 gennaio si terrà HUMAN FACTOR, la tre giorni di Sinistra Ecologia e Libertà che si svolgerà presso la Permanente di Milano.

A qualche giorno dalle dimissioni del Presidente della Repubblica e dalla sua rielezione, in un contesto politico ed economico internazionale sempre più complesso, sarà l’occasione per riaprire un dibattito nella sinistra di questo Paese, una sinistra che non può limitarsi a testimoniare la sua opposizione allo smantellamento del welfare, alle guerre di religione, ai razzismi e alle intolleranze senza essere capace di entrare nel merito delle complessità per proporre un’alternativa concreta e consapevole.

Molti sono i laboratori tematici che offrirà Human Factor e spaziano dalla questione di genere alla politica estera, dai diritti civili a quelli del lavoro e allo studio, dall’antimafia alle politiche industriali, dall’ambiente ai beni culturali, con esperti, professionisti e rappresentanti di buone pratiche in tutta Italia. Io coordinerò il laboratorio sull’Educazione Sentimentale, dove parleremo della mia proposta di legge e di bullismo, femminicidio e discriminazioni con Monica Pasquino (Blogger e saggista, pres. S.co.s.s.e.), Stefania Girelli (L’Ombelico), Francesca Pardi (Lo Stampatello); quello su Spettacolo dal vivo e sulla Siae con Manuel Agnelli (Afterhours), Tommaso Sacchi (Più Musica Live), Carlo Testini (Arci), Francesco Carlucci (KeepOn), Luca Gibillini (Consigliere comunale Sel), e sarò ospite del tavolo dedicato alle buone pratiche dell’antimafia, con Danilo Chirico (Associazione daSud), Ludovica Ioppolo (Act) Peppe De Cristofaro (Senatore Sel); Celeste Costantino (Deputata Sel); Mario Portanova (giornalista); Manuela Mareso (Direttrice Narcomafie), Davide Mattiello (Deputato Pd).

Vi invito perciò a partecipare numerose e numerosi, iscrivendovi direttamente sul sito di human factor al link
www.humanfactorlab.it/programma/sabato-24-proporre e ad arricchire la discussione prima dell’inizio dei lavori su www.humanfactorlab.it.
Vi aspetto e buon lavoro a tutte/i noi.

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Celeste Costantino su voto di fiducia a #DLviolenzastadi e protezione internazionale

Questo Governo si è caratterizzato – come abbiamo detto più volte – per le continue decretazioni d’urgenza e le conseguenti fiducie. Dico conseguenti perché ormai in maniera sistematica questo esecutivo ripropone sempre lo stesso schema: costruisce pacchetti di provvedimenti con dentro le cose più diverse, priva della discussione il Parlamento, non permette di agire gli strumenti per modificare i decreti e in nome di una finta urgenza annienta o tenta di annientare il senso che per molti di noi che stanno qui, ha ancora il fare politica.

Questa volta è il turno della violenza negli stadi e della protezione internazionale d’altronde come non vedere lo imstretto legame che intercorre tra un tifoso violento e un richiedente asilo. Eh già siamo veramente dei folli a non cogliere le numerose analogie fra questi due soggetti. Ma si sa noi della sinistra arretrata e ideologica ci attacchiamo a tutto, ce lo diceva anche qualcun’altro speriamo di non sentire utilizzate su di noi altre categorie di berlusconiana memoria come per esempio “l’odio”.

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