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L’interrogazione di Sinistra Italiana sui fatti avvenuti nel Centro di prima accoglienza di Cona.

CONA
Interrogazione a risposta scritta 4-15093
PAGLIA, MARCON, FRATOIANNI, PALAZZOTTO, COSTANTINO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell’interno . — Per sapere – premesso che:

in data 6 dicembre 2016 l’interrogante depositava un’interrogazione in cui denunciava gravissime carenze strutturali nell’organizzazione del Centro di prima accoglienza di Cona;
tale denuncia avveniva dopo una visita effettuata dall’interrogante all’interno del centro, in compagnia di operatori del settore e professionisti dell’informazione, che avevano avuto la possibilità di documentare una situazione di fatto già insostenibile;
in data 4 gennaio 2017 all’interno del Centro di prima accoglienza muore una giovane ragazza ivoriana di 25 anni, a quanto si apprende anche a causa della estrema lentezza di intervento medico;
la carenza di presidio sanitario era stato uno degli elementi denunciati dall’interrogante;
immediatamente sono scoppiati prevedibili disordini, durati ore, durante i quali gli operatori del Centro di prima accoglienza sono stati costretti a rinchiudersi nelle loro stanze;
è d’altronde evidente a chiunque da mesi che a Cona era innescata una «bomba a orologeria»;
purtroppo, si evidenzia che la scelta di concentrare grandi numeri di richiedenti asilo in spazi unitari come le ex caserme si sta diffondendo, anziché essere rimessa in discussione –:
quali iniziative abbia assunto il Ministro interrogato, in seguito alla citata interrogazione, per verificare la veridicità dei fatti riportati e rispondere alle criticità che venivano evidenziate;
quali misure si intendano adottare in queste ore per rispondere a quella che si configura come un’emergenza non temporanea nel sito di Cona. (4-15093)

Qui il link all’interrogazione: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/15093&ramo=CAMERA&leg=17

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Sulla querelle Saviano-De Magistris

saviano

I Sindaci fanno i Sindaci, i giornalisti fanno i giornalisti. Si può decidere di raccontare il bello, come si può decidere di denunciare per tutta la vita quello che non funziona. Trovo violente le parole di De Magistris contro Saviano. E non gli sto esprimendo solidarietà, Roberto Saviano deve essere sottoposto a critiche come tutti gli altri ma sto dando un’opinione su quello che ho letto. Napoli è cresciuta ma la camorra anche. Ed è legittimo che un intellettuale decida di raccontare quello e non altro. Non significa fare torto ad una città, significa decidere di non abbassare la guardia mai su alcuni temi. Le istituzioni non possono e non devono vivere con rancore questa narrazione. Mi dispiace aver letto queste parole proprio in questi giorni in cui sto leggendo La paranza dei bambini. Un romanzo drammaticamente bellissimo che non insulta Napoli ma che gli rende giustizia.