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Ancora 51 migranti sugli scogli di Ventimiglia. Mentre l’Ungheria costruisce la barriera per i respingimenti. Ritratto di un’Europa che non vogliamo

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“Prima o poi passeremo” dicono i 51 #migranti sugli scogli di Ventimiglia, al confine con la Francia. Sono arrivati esattamente un mese fa. Caricati dalla polizia e trasferiti con forza più volte alla stazione ferroviaria. Hanno ricevuto solidarietà infinita dai cittadini liguri: cibo, vestiti, libri di geografia e di italiano. Perché questo Paese dimostra sempre di essere più avanti della politica e delle scelte mancate da parte del Governo.

Quando sono arrivati erano una “emergenza umanitaria”, oggi sono diventati parte del panorama. Simbolo di un’Europa che fa la forte con i più deboli, che invece di pensare ai diritti fa i conti in tasca alla Grecia. Forse l’Ue dovrebbe guardare all’Ungheria, che ieri si è macchiata di una scelta vergognosa, scegliendo di costruire una “barriera contro l’invasione dei migranti”. Reazioni da Bruxelles? Nessuna.

Questi non sono gli Stati Uniti d’Europa, ma solo una unione economica di banche e multinazionali, a cui non importa affatto la solidarietà.