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Perché con Cofferati

In Liguria senza alcun pudore una parte del Pd dichiara candidamente l’appoggio di Ncd alle primarie del centrosinistra per Raffaella Paita Presidente di Regione. A farlo non è l’ultimo degli stronzi ma la Ministro Pinotti che sostiene: meglio la destra che una forza estremista come Sel. Nel 2012 il partito mi chiese di dare una mano alla campagna di Marco Doria per le primarie a Sindaco di Genova e anche allora ricordo che Roberta Pinotti dichiarava più o meno le stesse cose: il pericoloso Doria non ce l’avrebbe mai fatta contro di lei. Noi senza un soldo e oggetti quotidianamente di una propaganda becera riuscimmo a vincere. Lei arrivò terza. Ammetto, non era facile classificarsi anche dietro la Sindaco uscente Vincenzi. Io spero che ancora una volta l’arroganza venga rimandata al mittente e che il Pd dica in maniera chiara se l’alleanza di Governo è destinata a trasformarsi nel Nuovo Partito della Nazione. Forse i cittadini anche su questo avrebbero il diritto di esprimere il proprio voto.

La giunta della Regione Calabria ha deciso il nuovo presidente di Fincalabra. Si chiama Luca Mannarino e, oltre ad essere un commercialista, svolge da tempo il ruolo di segretario e tesoriere di Forza Italia in Calabria. Una scelta dell’esecutivo e della presidente facente funzioni Antonella Stasi.

A 78 giorni dalle dimissioni di Giuseppe Scopelliti – che però continua ad essere commissario alla Sanità – si è ritenuto opportuno nominare un dirigente di partito in una così importante società finanziaria per lo sviluppo economico della Calabria. Direi davvero complimenti. Soprattutto a quelli che stanno fingendo che si respiri aria nuova in Regione.

Anche alla luce del “Porcellissimum”, una legge elettorale regionale sbagliata: soglie minime inaccettabili sia per i partiti che per le coalizioni, senza preferenze di genere, con la creazione del “consigliere regionale supplente”. Una legge talmente brutta che serve solo a rinviare le elezioni.

Se si dovesse votare a novembre (in Calabria purtroppo siamo abituati solo al peggio) c’è solo una Speranza. Cambiare tutto con Gianni.

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I capigruppo dei deputati e dei senatori di Sinistra Ecologia Libertà, on. Arturo Scotto e sen. Loredana De Petris, hanno inviato nei giorni scorsi una lettera al Presidente della Repubblica, preoccupati per la situazione venutasi a creare alla Regione Calabria , dove dopo la condanna del presidente della Regione e le sue dimissioni l’attività della giunta e del Consiglio Regionale della Calabria continuano come se nulla fosse successo .

Al Capo dello Stato i parlamentari di Sel chiedono – di fronte ad una crisi democratica delle istituzioni calabresi senza precedenti – di vigilare e di intervenire affinche’ la legge venga rispettata, e si torni al piu’ presto al voto popolare.

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Il testo della lettera

Signor Presidente,

lo scorso 29 aprile Giuseppe Scopelliti, dopo essere stato condannato, il 27 marzo precedente, in primo grado a 6 anni di reclusione con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per abuso d’ufficio e falso ( reati compiuti ad avviso del Tribunale di Reggio Calabria nel corso della sua attività da Sindaco di quella città) si è dimesso da Presidente della Regione Calabria.
Le dimissioni sono intervenute un attimo prima che divenisse operativa, nei suoi confronti, la sospensione prevista dalla Legge Severino. Da allora non e’ stata ancora fissata la date delle nuove elezioni regionali e Giunta e Consiglio Regionale continuano ad operare come se nulla fosse. Anzi il Consiglio Regionale, che di norma avrebbe dovuto essere gia’ sciolto, ha votato il 3 giugno scorso una nuova legge elettorale, che il Governo ha impugnato per incostituzionalita’ , che prevede tra le altre cose lo sbarramento al 15% per le liste, l’introduzione del “Consigliere Supplente”, l’indizione delle elezioni regionali non piu’ in capo al Prefetto di Catanzaro, ma al Presidente della Giunta sentito il Presidente del Consiglio Regionale. E la Presidente facente funzioni, Antonella Stasi, non eletta, ha dichiarato nelle scorse ore che “la data delle nuove elezioni e’ l’ultimo dei problemi che i calabresi oggi si pongono”.
Addirittura fino a qualche giorno fa, nonostante le dimissioni, Scopelliti ha comunque continuato nella sua funzione (a cui era stato nominato il 30 luglio 2010 ) di Commissario straordinario per il rientro dal deficit sanitario della Regione Calabria, anche mentre era candidato alle recenti elezioni per il Parlamento Europeo. Il Governo, che non ha ancora provveduto a nominare un nuovo commissario, ha iniziato solo nei giorni scorsi ad annullare gli atti adottati a firma Scopelliti successivi al 29 aprile.
Capisce bene, Signor Presidente, che a venire meno in questa situazione sono la credibilita’ delle Istituzioni e la certezza della legge. Fatto tanto piu’ grave se si tiene conto che dalla elezione di Scopelliti a Presidente della Regione Calabria sono stati arrestati e condannati, alcuni gia’ anche in appello, altri tre consiglieri regionali eletti nelle liste a suo sostegno per reati di voto di scambio, corruzione elettorale aggravata dalle modalità mafiose, rapporti con le cosche della ‘ndrangheta, mentre su altri consiglieri ed assessori ancora in carica o passati ad altro incarico sono in corso indagini per reati altrettanto gravi.
Ecco perche’ ci rivolgiamo a Lei, signor Presidente, preoccupati per la crisi democratica cosi grave apertasi in una regione gia’ provata da grandi difficolta’ economiche e sociali e spesso ostaggio di organizzazioni criminali. A lei ci appelliamo perche’ intervenga e vigili affinche’ in Calabria si torni subito al voto nel rispetto della Costituzione e delle leggi del nostro Paese.

Arturo Scotto. Capogruppo Sel alla Camera
Loredana De Petris. Capogruppo Sel al Senato

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Se adesso te ne vai

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La premessa è d’obbligo ma lo è sempre anche quando l’accusato non è un personaggio noto come Massimo Di Cataldo. Aspettiamo quindi gli accertamenti per conoscere le responsabilità effettive di questa vicenda, alla luce anche dell’apertura dell’indagine ai danni del cantante per procurato aborto. Per questo motivo (ma non solo) bisognerebbe avere molta cautela nell’esprimere dei giudizi avventati, sia da una parte che dall’altra. E invece dopo pochi minuti dalla “denuncia” di violenza domestica della sua compagna, Anna Laura Millacci, è partito il giudizio spietato non sulla presunta aggressione ma su come è stata segnalata.

È inutile sottolineare che ci sono le forze dell’ordine e i centri antiviolenza a cui potersi rivolgere, non credo che nella fattispecie Anna Laura non sapesse quali fossero i canali ufficiali per farlo. Ma mi domando: è possibile che in un momento di grande disperazione, di grande solitudine, facebook abbia rappresentato l’unico strumento a portata di mano, diretto, immediato con cui fare sapere al mondo quello che stava subendo? E per questo motivo Anna Laura va giudicata? Va bacchettata?

Solo chi non conosce la violenza può avere questo atteggiamento da “moralizzatore”; chi conosce invece questo dramma dovrebbe tirare un sospiro di sollievo ed apprezzare che sia riuscita a parlare, in qualsiasi forma. Vuol dire prendere a modello questa modalità o imitarla in futuro? No, dobbiamo continuare a dire alle donne vittime di violenza di rivolgersi a chi è nelle condizioni di sostenerle sul serio, prime fra tutte le operatrici dei centri antiviolenza. Ma non dobbiamo aggiungere violenza ad altra violenza. Prendiamoci cura delle donne.