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Il Governo ritiri subito la norma del silenzio-assenso. A rischio la bellezza del nostro Paese

Non è bello dire “l’avevamo detto”. Ma mai come stavolta il risultato delle denunce che abbiamo fatto, prima sul decreto Art bonus e poi sulla riforma della Pubblica amministrazione, è sotto gli occhi di tutti.

Per un insensato braccio di ferro tra Governo e Soprintendenze è stata inserita una norma, adesso in terza lettura al Senato, che sancirebbe di fatto il far west. Parliamo del silenzio-assenso, uno strumento pericolosissimo, che introduce un termine oltre il quale se un’amministrazione non risponde ad una richiesta entro 30 o 90 giorni, la mancata risposta equivale ad un via libera. Una deresponsabilizzazione degli uffici senza precedenti visto che non è prevista nessuna sanzione per i ritardi. Ciò potrebbe porterebbe ad autorizzare opere sicuramente inutili e probabilmente degli scempi o degli ecomostri.

È evidente che bisogna dare tempi certi e cancellare le attuali attese bibliche, ma così rischiamo davvero di trovarci davanti ad una invasione di cemento in meno di tre/quattro mesi. Una deregulation ancor peggiore dei condoni a cui ci ha abituato la destra al governo.

La ministra Madia ritiri la norma. Insieme a me lo chiedono a gran voce tutte le associazioni ambientaliste e tutti i cittadini che hanno a cuore la salvaguardia della bellezza di questo Paese.

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