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Grazie al #Jobsact sono aumentate sia la precarietà che le diseguaglianze tra Nord e Sud

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Finisce agosto e riapre ufficialmente il dipartimento propaganda del Governo. Ieri i dati Istat sono stati comunicati alla maniera di Renzi: trasformati in videomessaggi e slide che vogliono dimostrare le capacità taumaturgiche del #jobsact. In crescita Pil, numero occupati e il grande effetto traino degli ultracinquantenni dicono dall’Esecutivo.

Ad una analisi più profonda invece siamo davanti alla cristallizzazione delle diseguaglianze di questo Paese: a livello territoriale il tasso di disoccupazione tra Sud (20,2%) e Nord (7,9%) dimostra come l’Italia sia davvero lontana dalla “crescita” tanto sbandierata.

I tanto rivendicati posti di lavoro non corrispondono a nuova occupazione ma alla trasformazione dei vecchi contratti precari in fiammanti contratti a tutele crescenti (quelli senza art. 18 per intenderci, diritto sgradito alle aziende care a Renzi). Chi ci guadagna? Ovviamente solo le imprese, forti di nuovi sussidi e sgravi, mentre il #jobsact produce lavoro dipendente scadente e ancora più ricattabile.

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#MafiaCapitale Roma ha bisogno di alzare la testa, ma anche di tanta pulizia e di tanta onestà intellettuale

Il 6 e 7 marzo di quest’anno, prima del funerale show dei Casamonica, associazioni, comitati, movimenti hanno organizzato più di 60 eventi a Roma dal titolo “Spiazziamoli” per dire “no” alle mafie e chiedere più diritti.

Certo, in quelle piazze con migliaia di persone, non c’erano le associazioni di categoria, non c’era Alfio Marchini, non c’erano tutte le figure istituzionali che saranno presenti domani alla manifestazione del Pd, ma è stata la prima grande reazione della città dopo Mafia Capitale.

Il mio partito ha aderito ad entrambe, quindi non posso essere tacciata di faziosità, ma una cosa la voglio dire: nessuno si può permettere di distribuire “patenti” antimafia e la piazza, si sa, è di tutti. Però la politica, e non solo, si misura per quello che ha fatto e anche per quello che non ha fatto.

Non ho bisogno di aspettare una sentenza della magistratura per individuare delle responsabilità e domani saranno in piazza tante figure che questa responsabilità ce l’hanno e fingere che non sia così è un errore. Roma ha bisogno di alzare la testa, ma anche di tanta pulizia e di tanta onestà intellettuale. E quest’ultime purtroppo, spesso e volentieri, latitano.

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#UnioniCivili Il Governo porti subito il testo in Parlamento e smetta di calpestare i diritti di chi si ama

Noi siamo pronti da sempre. Dal primo giorno di legislatura chiediamo che finalmente vengano riconosciute le nozze gay nel nostro Paese. In questi anni abbiamo assistito a false partenze, giochetti sottobanco, propaganda elettorale e brusche frenate. Oggi si può. Il ddl Cirinnà non è il miglior testo possibile ma è il primo passo di un percorso sulle #unionicivili che vergognosamente l’Italia non ha mai iniziato. Per colpa soprattutto di una destra che spesso e volentieri ha parlato per nome e conto dei cattolici e che oggi, dopo le parole di Papa Francesco sull’aborto, dimostra di essere totalmente fuori dal tempo.

La cultura religiosa esprime dimensioni come l’accoglienza, la carità, il perdono nei confronti dei soggetti deboli. Lo fa con i migranti, con i detenuti, a modo loro con le donne. Oggi i vari Alfano-Giovanardi-Binetti invece continuano a rimanere indietro sulle unioni civili, ostacolando e bloccando il ddl Cirinnà.

Basta con i tira e molla. Il Governo porti subito il testo in Parlamento e smetta di calpestare i diritti di chi si ama.

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Migranti, riportiamo il dibattito nella giusta direzione: diritto asilo, #mafiacapitale, Dublino III e #filierasporca

Era inevitabile che si assistesse a questo raccapricciante teatrino della Lega dopo i fatti di Palagonia. I fomentatori di razzismo si sono sfregati fin da subito le mani davanti all’arresto del diciottenne ivoriano ospite del Cara di Mineo e al momento presunto omicida dei coniugi Solano. Di colpo sono stati cancellati dal dibattito pubblico i temi che invece il Governo dovrebbe affrontare immediatamente, anche con il sostegno di tutte le forze politiche in campo. Parliamo del diritto d’asilo europeo, del superamento di Dublino III, del nuovo “muro” inglese, del sistema Mafia capitale nella gestione dei migranti, dell’apertura dei canali umanitari dopo le innumerevoli tragedie del Mediterraneo, della lotta al caporalato e alla schiavitù in agricoltura. Non sono “altri” temi, ma è il contesto, complesso e stratificato, della questione migranti nel nostro Paese.

Riportiamo il dibattito nella giusta direzione. Il Governo intervenga immediatamente in sede europea, prenda una posizione chiara e spenga in fretta i fuochi degli xenofobi. A meno che non voglia rendersi complice di questa spregevole caccia al nero.

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