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Il Pd ha fretta su tutto, dalla scuola alle riforme, meno che sul conflitto d’interesse

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Ennesimo nulla di fatto sul conflitto di interessi. La riunione del comitato ristretto, istituito con l’obiettivo di accelerare i tempi di un provvedimento che questo Paese aspetta da troppi anni, si è chiusa con un altro rinvio. Questo strumento parlamentare si è trasformato nel suo esatto opposto.

Da mesi il Pd prende in giro Sel e il M5S, le due forze politiche che più di tutte stanno insistendo per riuscire a discutere e approvare questa norma. Rinvii, rallentamenti, mediazioni ipotizzate e sintesi invocate, mai un atto concreto su cui confrontarci. Prima ci hanno chiesto di esprimerci su uno schema di dieci punti per individuare le questioni, poi c’è stato chiesto di depositare la nostra definizione di conflitto di interesse. Insomma tutto pur di rallentare e impedire che la commissione affronti la questione. Il Partito Democratico che ha fretta su tutto, dalla scuola alle riforme costituzionali, di questo provvedimento non ne vuole sentire parlare. Non sarà che verrà usato come scalpo per il nuovo accordo con Forza Italia?