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La verità sul Cara di Crotone

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Ho denunciato per anni la gestione del Cara di Isola Caporizzuto, prima da giovane attivista poi da parlamentare. Ho fatto sit in davanti al Sant’Anna, ho fatto ispezioni a sorpresa, presentato interrogazioni e chiesto audizioni in antimafia.
Per una volta mi sento di dire che la politica non ha aspettato la magistratura. Troppe cose non andavano nel centro fra i più grandi d’Europa. Dalla condizione in cui versavano i migranti alla gestione economica. Dalla mancanza di trasparenza alla morte di un ragazzo.
Eppure davanti a tutte queste sollecitazioni la risposta era sempre la stessa. Il Ministro Alfano, il Prefetto Morcone hanno sempre detto che era tutto in regola. Oggi dopo un bliz anti ‘ndrangheta condotto dal Procuratore Gratteri, finalmente arrivano 68 arresti alla cosca Arena di Crotone.
Tra questi ci sono anche il capo della Misericordia di Isola Caporizzuto e il parroco dello stesso paese, la cooperativa che da sempre è stata l’unica a poter gestire il centro.
Certo, sono molto felice che sia stata svelata questa trama ma non posso non rammaricarmi del ritardo con cui si è arrivati a svelarla.
Troppe persone hanno sofferto e per una volta non nel silenzio assordante. Movimenti, comitati, giornalisti, partiti politici hanno denunciato più volte e sono rimasti inascoltati. Diciamo sempre che nella lotta alle mafie ognuno deve fare la propria parte. C’è chi l’ha fatta e c’è chi invece si è voltato più volte dall’altra parte.
Oggi tutti possiamo guardare nella stessa direzione.