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Le proposte di Sel per le donne. #8marzo

20140307_113527Una legge sulle dimissioni in bianco; una per l’educazione sentimentale nelle scuole; benefici pensionistici per le lavoratrici madri ritoccando la Fornero; un meccanismo che permetta la piena attuazione della legge 194 per il diritto all’aborto; l’abolizione della legge 40 sulla procreazione assistita; una legge per il diritto delle madri a dare il proprio cognome ai figli. Queste le proposte di Sinistra ecologia e libertà per i diritti delle donne, presentate oggi alla Camera dalle deputate Titti Di Salvo, Celeste Costantino e Marisa Nicchi.

“Noi abbiamo pensato – ha detto Di Salvo – che alla vigilia dell’8 marzo per chi è in Parlamento è necessario non tanto commentare la realtà delle donne italiane ma dire concretamente cosa pensa di fare. Ci sembrava questo il modo migliore per superare una retorica un po’ fastidiosa”.

“Lo facciamo – aggiunge – in un giorno in cui grazie a Sel è iniziato alla Camera il percorso della nostra legge contro le dimissioni in bianco. È un inizio molto importante perché si tratta di una legge che ha un rilievo molto importante: fatta nel 2007, abrogata dopo pochi mesi dal governo Berlusconi, nella legge Fornero è stato rieditato il titolo ma non completamente”. “Sul lavoro delle donne – ha continuato- abbiamo provato a immaginare delle proposte di legge, ad esempio per il superamento della contrapposizione diritti-lavoro-maternità ma anche una legge che supera la legge Fornero sulla definizione della pensione delle donne, proponendo contributi figurativi per le lavoratrici madri, così che si possa accorciare l’età pensionabile”. Su questo, sostiene Di Salvo, “c’è anche l’appoggio di altre forze politiche, il punto è dove prendere le risorse: per noi ridistribuendo la ricchezza, ma il nodo è scegliere da dove si prendono, perché non è vero che non ci sono”.

Sempre sul tema lavoro, annuncia la deputata Sel, “stiamo preparando una mozione sul rapporto madri-lavoro” e “stiamo lavorando a un ordine del giorno al ddl sulle dimissioni in bianco per garantire la maternità come bene universale”. Quanto alla legge elettorale, incalza Di Salvo, “Il nostro impegno in questi giorni ci sta vedendo osteggiare con tutta la forza che abbiamo l’Italicum, che è un guaio serio, riduce la democrazia in questo Paese, e porta con sé il paradosso che farà diminuire la presenza delle donne in Parlamento. Su questo tema ci sono diversi nostri emendamenti e di colleghe di altri partiti”.

Celeste Costantino illustra la proposta di legge di Sel che riguarda l’educazione sentimentale: “Per quanto riguarda il governo Letta – dice – ha tentato di caratterizzarsi molto sui problemi delle donne: il primo atto è stata la ratifica della convenzione di Istanbul che però non ha visto delle azioni politiche che traducessero quella convenzione in politiche per le donne. Per noi era importante far uscire attraverso le nostre proposte un modello altro e denunciare come il governo abbia fatto operazioni di facciata e di valore simbolico negativo. Una nostra proposta di legge richiede a tutti i Paesi che ratificano la convenzione di Istanbul l’introduzione nelle scuole dell’educazione all’affettività: un’ora a settimana nelle scuole medie e superiori”.

“Su questo – ricorda Costantino – avevamo presentato un emendamento al decreto scuola ma devo dire che all’epoca da parte del ministro Maria Chiara Carozza, che più volte ha evocato retoricamente la necessità di dare vita a un potenziamento contro la violenza di genere, non c’è stata nessuna decisione effettiva su questo”. Altre tematiche sui diritti delle donne di cui si occupa Sel sono l’aborto e la procreazione assistita.

“Non si può impedire – ha detto Marisa Nicchi durante la conferenza stampa – a un ospedale di attuare la legge 194. Una delle nostra proposte per garantire una titolarità piena a questo diritto è la diffusione dell’aborto farmacologico. Non si tratta di sposare una tecnica, ma pensiamo che ogni donna italiana debba avere la possibilità di decidere” quale trattamento avere “senza gli ostacoli che ha oggi”. “Ci sono regioni in Italia – incalza la deputata di Sel – che prevedono ancora tre giorni di ricovero” per la Ru486; “in Toscana invece si metterà insieme un percorso assistenziale dal consultorio all’ospedale laddove fosse necessario. Questo è uno dei poli su cui abbiamo lavorato”. Su questo tema Sel ha presentato una mozione, approvata, per chiedere al governo un impegno per la piena applicazione della legge sull’aborto. “A seguire – ha illustrato Nicchi – abbiamo proposto l’abolizione della legge 40, e riproponiamo i contenuti della risoluzione Estrella bocciati nel Parlamento europeo anche per responsabilità di alcuni deputati del Pd. Anche su questo valuteremo il nuovo corso renziano: con una mozione chiediamo al governo di impegnarsi per prendere posizione in Europa sui temi della salute e dei diritti sessuali e riproduttivi”. “Poi – conclude – abbiamo affrontato il tema di rivedere le norme sull’attribuzione del cognome ai figli: con la nostra proposta di legge vogliamo rendere effettiva la sentenza della Corte di Strasburgo”.

via @Ppolicy_news